STORIE D'ITALIA

 

Nonostante il freddo che sembra non voglia mollare la Mostra, la festa per il film “Noi credevamo” di M.Martone, si è svolta nel migliore dei modi, nella bella cornice del Chiostro di S.Niccolo’, c’era da festeggiare l’accoglienza della stampa, forse un po’ meno quella del pubblico, che è stato messo a dura prova da ben 204 minuti di pellicola!

Martone racconta,  nel film tratto dall'omonimo romanzo di Anna Banti, la storia del risorgimento d’Italia, distruggento ogni idealismo patriottico e presentandoci un’Unità d'Italia - incompiuta, nata male e proseguita peggio, incapace di amalgamare davvero le regioni e le classi sociali. Ritratto inquietante, pessimista, di come eravamo, e dunque di quello che siamo diventati: un Paese, come dice il protagonista, Luigi Lo Cascio,  nella parte finale del film,  "gretto, superbo e assassino". Nel numeroso cast anche Luca Zingaretti, Anna Bonaiuto, Francesca Inaudi, Tony Servillo ed il nostro amico Guido Caprino (protagonista del Commissario Manara).

Per la sezione -controcampo italiano- invece, abbiamo visto con piacere, “Into paradiso” di Paola Randi, storia tragicomica dell’Italia di oggi: multietnica, mafiosa, precaria, razzista …. Ma anche umana, ironica e che ha voglia di redimersi, di migliorarsi.... a volte!

Con i bravissimi attori Saman Anthony, Eloma Ran Janz, Gianfelice Imparato, Beppe Servillo (cantante degli Avion Travel, fratello di Tony Servillo),  la regista ci racconta la storia di Alfonso che è uno scienziato napoletano, timido e impacciato, che ha appena perso il lavoro. Gayan è un affascinante ex campione di cricket srilankese che non ha più un soldo, è appena arrivato a Napoli ed è convinto di trovare il paradiso. Alfonso ha passato tutta la vita a studiare la migrazione delle cellule e a guardare telenovelas con la madre. Gayan ha viaggiato, ha conosciuto fama, gloria e denaro. Si “scontreranno” , si aiuteranno per uscire fuori da un grosso pasticcio.

Forse il film si è un po’ perso nel finale, ma ci sono stati picchi molto alti di creatività, divertimento, bravura. Proprio quelle antiche doti che hanno fatto grande il cinema italiano e che dobbiamo riscoprire e su cui bisogna puntare.

 

La Redazione Infoecasting


 
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